E poi arriva Bill Gates, il co-fondatore di Microsoft e, con il suo savoir-faire, vuole convincere il mondo a cambiare le proprie abitudini culinarie, passando al consumo del cibo a base vegetale, come, per esempio, il manzo sintetico.
Ora, io mi dico: la gente, soprattutto l’italiano, mangia per piacere, per consolare e immergere i dispiaceri della vita, per sentirsi meglio. Si sa che l’italiano mangia anche quando non ha fame, che trema al solo pensiero di dover affrontare una dieta ipocalorica, che ingurgita di tutto anche solo per il gusto di mantenere viva l’idea del cibo italiano. Non sarebbe un italiano doc se avvenisse il contrario!
Detto questo, stavolta mi chiedo: ma cosa ci sarà mai di così consolatorio in un cibo vegetale, ma soprattutto sintetico? Io ho sempre associato il vegetale a un cibo triste; lungi da me affermare che il vegetale sia sbagliato o nocivo, ma, ammettiamolo, non ti rende felice. Bill Gates, invece, sembra essere un suo grande sostenitore. Nella sua ultima intervista per la rivista MIT Technology Review, il miliardario della Microsoft fa questa affermazione a riguardo: “i Paesi ricchi dovrebbero mangiare carne sintetica al 100%. Ci si può abituare alla differenza di gusto, senza contare che, nel tempo, verrà resa ancora più appetitosa“. Sta scherzando, vero? Come si può rinunciare a un bel piatto di pasta al forno per delle tagliatelle al ragù SINTETICO? È difficile far cambiare le abitudini a un italiano.
Però… come tutte le cose, anche per questo argomento c’è un “però”. Dobbiamo prendere in considerazione l’altra faccia della medaglia. Svestiamoci dai soliti stereotipi e allarghiamo le nostre visuali e chiediamoci: mangiare sintetico è davvero un modo alternativo per salvare il futuro del nostro Pianeta? Mettiamo il Covid19 da parte, ci sono i telegiornali che ne parlano a sufficienza. Mi riferisco ai cambiamenti del clima, causati, per chi non lo sapesse, anche dagli allevamenti intensivi. Pochi sanno che le mucche emettono litri e litri di metano (sembra una notizia ridicola, ma è la verità), un gas molto più pericoloso dell’anidride carbonica.
Molte startup, si sono prefissate come obiettivo proprio il cambiamento ambientale e la salvaguardia della Terra; stanno elaborando metodi sempre più innovativi per sostituire la barbara macellazione degli animali, rimpiazzandola con la carne sintetica.
L’altro giorno, leggevo un articolo su “Il Gambero Rosso“, la casa editrice italiana enogastronomica che quasi tutti conosciamo, e il testo citava: “Il cibo del futuro nasce dall’energia rinnovabile“. Cosa significa? È un concetto un po’ astratto da realizzare, anche mentalmente; eppure, c’è chi ha fatto di questa “utopia” una realtà. Non bastava la farina degli insetti, che già occupa un posto nelle dispense delle casalinghe più “IN”, a rivoluzionare il nostro modo di cucinare? (Si tratta – per coloro che non lo sapessero ancora – di una farina fatta solo da insetti – come grilli, scorpioni, bachi da seta – semplicemente essiccati e poi macinati: prodotto proteico e naturale al 100%). Evidentemente no, non è bastato.
La scienza e la tecnologia sono riuscite a sfruttare l’elettricità come fonte base per una polvere sintetica, una polvere che funge da cibo ricco di proteine. Quali sono gli ingredienti magici? In realtà, non c’è nessuna magia! Solo acqua, energia elettrica, diossido di carbonio e microbi ed ecco a voi il cibo del futuro, il cibo sintetico, formato soprattutto da proteine, assieme a carboidrati, acidi nucleici e pochi grassi. Un’idea (e che idea) pensata soprattutto perché si vuole porre una via d’uscita o una soluzione alla povertà di alimenti in determinate parti del nostro Pianeta. Ma quale sarà realmente il suo sapore? Carne? Pesce? O saprà di altro?
C’è chi ha utilizzato anche le cellule staminali e, con alghe e acqua, ha creato – perché di creazione dal nulla si tratta – un branzino che non è un branzino, ma ne ha solo l’aspetto.
Per la carne sintetica, invece, le cellule staminali vengono prelevate dal muscolo dell’animale e poi fatte “maturare” in vitro. Il risultato ottenuto sarà una serie di filamenti che faranno da tessuto per la formazione del nuovo cibo sintetico.
Il cibo sintetico è ormai una realtà e diventerà la nostra quotidianità; le risorse iniziano a scarseggiare, l’uomo continua a inquinare, le terre da coltivare diminuiscono e i loro frutti non riescono più a sostentare un aumento demografico a livello mondiale. Il cibo sintetico sarà il nostro, o quello dei nostri nipoti, “pane quotidiano“. C’è, invece, chi è contrario a questa nuova rivoluzione. “In Lombardia”, afferma l’assessore della Regione, “abbiamo il 25% dei bovini italiani, il 40% dei vitelli e il 53% dei suini. Il cibo sintetico non ha lo stesso valore nutritivo della carne italiana che è un alimento sano e controllato. L’Italia deve marciare unita per respingere questo ennesimo attacco, frutto del combinato disposto tra ideologia animalista e interessi delle multinazionali del food“.
Ma sintetico è sinonimo di nocivo? Fa male o non fa male? Di sicuro, la carne sintetica sarà un prodotto ETICO e BIOLOGICO (ci sarà un motivo per cui viene chiamata anche “carne pulita” no?!). Non si sa nemmeno quanto costerà, se dovremo vendere un rene per mangiare sintetico e, quindi, mangiare in modo “pulito“. Chissà se i vegetariani, i vegani o i fruttariani si convertiranno al carnivorismo, seppur sintetico. Solo il tempo lo dirà. Si accettano scommesse. E tu che ne pensi?
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